Arrivo dell'ambasciatrice del Regno di Bosnia

Neve, neve e ancora neve. Neve e freddo l'avevano accompagnata in questo viaggio che ormai le pareva interminabile.
Ma la fortezza che le si stagliava davanti significava che era giunta a destinazione e sorrise facendo un lungo sospiro di sollievo.
Mentre la carrozza si avvicinava ammirò l'immensa costruzione, solida e inespugnabile.
Entrarono nelle mura ed arrivarono a destinazione.
Un uomo della sua scorta l’aiutò a scendere dalla carrozza e la accompagnò all’ingresso.
Lei fece un leggero inchino di ringraziamento congedandolo e si rivolse all’Usciere:
”Buon giorno buon uomo. Il mio nome è Lachtna degli Angeli Kosaca, sono Ambasciatrice del Regno di Bosnia. C'è qualcuno che mi può ricevere?”
Sorrise cordialmente e notò un leggero imbarazzo nell’usciere che sorrideva ma non si muoveva.
”Oh! Perdonatemi!!! Non potete certo credermi sulla parola! Eccovi le mie credenziali. “
Prese dalla bisaccia una pergamena e la porse all’Usciere


For the will of Duke 130664, You, Lachtna, are appointed as ambassadress of the Kingdom of Bosnia to Republic of Genova.

In hope that You will present Kingdom of Bosnia in best manner and develop strong relationships with foreign countries.

27.12.1459, Kingdom of Bosnia

Signature
130664, Duke of Kingdom of Bosnia



Rimase ad osservarlo mentre esaminava la pergamena ed in attesa di una sua risposta.

L'uscere l'aveva fatta chiamare mentre era negli archivi mandandole un foglio scritto, ormai più nessuno si fidava del "paggio bertuelu",
a quanto pareva c'era una Ambasciatrice che arrivava da terre molto lontane, e non era certo il caso di farla aspettare...

Aveva spedito subito il paggio a cercare il Gran Ciambellano... gli aveva scritto e dato un biglietto, spiegato per bene... e poi in genovese, poichè solo quello capiva, gli disse

"T'è capiu? Scì? Bravu, ma dagghe u bigettu" (Hai capito? Sì? Bravo, ma dagli il biglietto)

Casta Reina mentre camminava per i corridoi rileggeva il nome dell'Ambasciatrice cambiando più volte pronuncia... cercando quella che le sembrava più giusta... per fortuna a quanto le aveva scritto l'uscere parlava un italiano perfetto..

"Lachtna... Lascna... Lastna..."

Entrando nella saletta di accoglienza la vide e le si fece incontro sorridendo e facendo un piccolo inchino...

"Benvenuta nella nostra Repubblica Eccellenza.."
Decise di non proniunciarlo il nome per evitare di sbagliare...
"Sono Casta Reina Vittoria Viña Pérez de Guzmàn de Medina Sidonia Ludovisi, Cancelliere della superba Repubblica di Genova, è un piacere fare la vostra conoscenza, avete compiuto un viaggio lunghissimo... il Gran Ciambellano sarà quì a breve per mostrarvi i vostri uffici... "

Karl era nelle stanze del Cancelliere, in attesa del Gran Ciambellano, dalla bifora che dava sul fossato e sul ponte levatoio, non poté non accorgersi dell'arrivo della cara amica Lachtna, Ambasciatrice di Bosnia.

Si accostò alla finestra, e salutò con un cenno della mano, pensando "Cara amica, qui il tempo scorre lentamente, pure io sono fermo in attesa, spero almeno ci offrano una stanza ove riposarci e qualche genere di conforto".

Se ancora avesse dovuto aspettare, avrebbe raggiunto l'amica fuori, sul ponte, magari quattro passi lungo il fossato.. era primavera e l'aria frizzante invitava ad una passeggiata.

Appena giunto al castello il Ciambellano fu avvisato che c'erano ospiti ad attenderlo da un po...andò quindi ad incontrarli...

Signori vogliate scusarmi il colpevole ritardo, non perdiamo altro tempo, Madama eccovi le chiavi dell'ambasciata di Bosnia...

Messer Karl of the lake, eccovi quelle del vostro ufficio per Venezia.

Sarei lieto di conversare con Voi sulla situazione attuale - elezioni, partiti, fazioni, progetti governativi - dei Vostri rispettivi territori.