IL CODICE PENALE (abrogato)
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IL CODICE PENALE (abrogato)
J4ckz ha scritto:[rp]Codex Penalis
Versione 1.0
Il testo unico denominato "Codex Penalis" raccoglie tutti i precetti di procedura penale, di giudizio equilibrato e di analisi del materiale di prova concernenti la conduzione della Giustizia nella Repubblica di Genova.
La Giustizia della Repubblica di Genova si basa su tre pietre d'angolo: l'equità, il garantismo e la inflessibilità.
Ogni uomo di qualsiasi estrazione sociale, religiosa, politica e culturale è considerato tra pari davanti al Giudice.
Ogni uomo è considerato innocente fino alla deposizione della sentenza da parte del Giudice.
Ogni uomo considerato colpevole di qualsiasi reato verrà perseguito fino alla completa remissione delle sue colpe.
Il Codex Penalis sarà pubblicato in versione pubblica, disponibile in Taverna della Repubblica e al Castello di Savona, ed in versione privata in copie gratuitamente fornite dalla Repubblica.
Ogni aggiornamento, modifica e integrazione del Codex Penalis o di una sua parte dovrà essere debitamente pubblicata in Taverna della Repubblica e il Codex Penalis aggiornato dovrà presentare un numero progressivo che ne indichi la successione temporale. Ai fini della Giustizia, verrà tenuto in conto solo ed esclusivamente la versione più recente del Codex Penalis.
Il Codex Penalis è diviso in tre parti: la Carta del Giudice, il Codice di Procedura Penale e il Codice Penale.
Parte I
La Carta del Giudice
PRINCIPI GENERALI DELLA GIUSTIZIA
Il giudice dispone di un potere molto importante su migliaia di giocatori dei regni; potere che procede parallelamente ad una responsabilità verso gli altri giocatori, il gioco in generale e verso i progettisti. Dunque, se il giudice approfitta o abusa del suo potere, può mettere seriamente in pericolo gli equilibri del gioco, alterare l'atmosfera e rapidamente rovinare la costruzione fragile che i progettisti hanno costruito con tanta cura. È per questo che il giudice deve rispettare un certo numero di norme, qui di seguito enunciate, che hanno lo scopo di inquadrare ed armonizzare, attraverso i ducati/contee ed il tempo, la giustizia dei regni.
Ogni reato punibile o criminale il cui giudice ritiene che l'imputato sia colpevole è sancito da una pena. Questa deve essere proporzionale al reato che l’ha causata. Il giudice è responsabile della buon'adeguatezza della pena inflitta all'imputato sulla base della gravità del offesa arrecata e provata.
Quando una pena non è proporzionale all’offesa arrecata, e è in dubbio l’equità e la proporzionalità della pena o è in dubbio che sia applicato correttamente il diritto ducale„,” si ha la violazione della presente carta e quindi può essere aperto un processo dal procuratore della Corte suprema Imperiale , che apre una procedura reale di revisione del processo di prima istanza da parte della Corte Suprema Imperiale.
Il giudice che non terrà conto della presente carta in modo ripetuto, che trascurerà gli avvertimenti Corte Suprema Imperiale o che approfitti con abusi di potere della sua funzione potrà trovarsi in giudizio davanti all’imperatore e dinanzi alla Corte Suprema Imperiale. la pena massima che può essere inflitta è l'eradicazione in caso di abuso evidente emesso con l’'approvazione reale (gli admins)
Una persona non può essere giudicata due volte per lo stesso reato dinanzi allo stesso livello di giudizio. Applicabile in tutto Il sacro impero Germanico per la volontà della corona.
A PROPOSITO DELLA PENA
Il giudice può sempre pronunciare come pena un ammenda (la stima del valore dell’importo è lasciata alla sua discrezione) e/o una pena di prigione di tre giorni al massimo per tutte le infrazioni. nei casi più gravi (possibilmente con l'accordo del condannato per ragioni di Gioco di ruolo, o se il giocatore ha smesso di giocare) o in caso di crimine di sangue (uccisioni), il giudice può anche pronunciare la sentenza di morte nei confronti di un personaggio quest'ultimo perderà allora 10 pt in tutte le sue caratteristiche!
Delitti Veri-Falsi
Sono in realtà tutte le offese IRL, passibili di sanzione con la giustizia del mondo reale, e che comportano un'eradicazione sistematica del personaggio, e se ritenuto necessario dagli amministratori, anche l’apertura di una procedura con la giustizia del mondo reale..
▪ insulti ed altre offese verbali
▪ Barare e lo sfruttamento dei bug del gioco
▪ la pirateria degli account e l'abuso di password altrui
I DELITTI SPECIALI
I delitti speciali sono quelli che per la loro gravità incidono sull'equilibrio del gioco e sull'interesse generale dei RR e quindi possono essere sancite da pene speciali ossia la prigione oltre i tre giorni:
Attenzione: qualsiasi giudice che utilizzasse o superasse queste pene per i delitti non speciali vedrebbe a sua volta proseguito!
▪ livello dell'imputato 0/1: 3 giorni al max
▪ livello dell'imputato 2: 6 giorni al max
▪ livello dell'imputato 3 e +: 10 giorni al max
I delitti speciali sono:
▪ la stregoneria ed il multi_account (pena al personaggio principale)
▪ la speculazione abusiva su grande scala e la depredazione delle finanze pubbliche
▪ crimini di sangue e gli assalti a mano armata (brigantaggio)
▪ la recidività manifesta
STREGONERIA: PRECISAZIONE
Mi permetto di intervenire qui per chiarire la definizione del crimine di stregoneria
1° La legge decretata nell'anno di grazia MCDLXIII dalla sua Maestà Re di Francia, timoroso di Dio, sulla stregoneria:
“Tutti gli stregoni che oseranno utilizzare i loro doni d'ubiquità per crearsi molti account ed approfittare così del ricavato pecuniario dovranno rispondere di stregoneria dinanzi al tribunale competente. I sui cloni saranno bruciati vivi in pubblica piazza , e l'imputato si esporrà ad un'ammenda molto pesante, oltre a restare inchiodato alla gogna per molti giorni. In caso di ripetizione o d'abuso notorio, il sospetto sarà appeso dal collo fino a che morte non giunge.„ (estratto della tavola della legge presente nella Corte di giustizia del re di Francia)
L'unità dell’anima (il giocatore), dello spirito e del corpo (l’account) non può conoscere nessuna eccezione. qualsiasi manipolazione di quest'elementi è un crimine contro la Comunità. (un giocatore può avere soltanto uno e un solo account) e le prosecuzioni per stregoneria verranno applicate. In occasione del reato provato di stregoneria (multi account) e soltanto in questo caso, il giudice ha il diritto di pronunciare la sentenza capitale che c’è nei regni, l'eradicazione (diverso dalla la pena di morte). Il giudice deve determinare precisamente, e possibilmente con la cooperazione dell'imputato, quali sono tutti i cloni e eradicarli, mentre concede la vita al personaggio principale (che può tuttavia punire di una pena d'ammenda o di prigione la cui gravità massima è descritta sopra). i nomi dei cloni che risiedono fuori del suo ducato di giurisdizione saranno comunicati allo inquisitore (uno degli admins) che li eradicherà
Ma approfitto anche dell'occasione data per ricordare che è strettamente vietato creare/gestire molti account nei RR che utilizzano lo stesso IP (pc) se risiedono nella stessa città dei RR. un legame di spirito (indirizzo IP) deve essere utilizzato solamente per un collegamento a un villaggio. (Gli utenti con lo stesso collegamento Internet devono avere i loro personaggi in villaggi diversi). Conclusione in caso di bisogno, potete far passare o gestire il vostro personaggio da un luogo se e soltanto se l’altro personaggio con lo stesso IP non risiede nello stesso luogo . nel caso contrario, nulla vi impedisce di traslocare uno dei due personaggio temporaneamente per evitare i fulmini dell’ inquisitore!
IL SILENZIO DELLA LEGGE
Dinanzi all'assenza di una legge specifica, il giudice deve emettere la sentenza e dar corso alla giustizia basandosi sul suo solo buono senso giuridico solo il Champagne con il suo famoso e completo codice giuridico (http://www.sc-eco.com/forums/RR/droits/php/) può permettersi un formalismo rigoroso e pretendere che il giudice non si pronunci fuori del quadro della legge scritta. nella maggioranza degli altri ducati la legge è semplificata. dunque, il sistema giuridico delle RR è piuttosto quello di un diritto usuale, più che un diritto scritto. e il lavoro degli interpreti del sistema giudiziario consiste nel fare rispettare un minimo d'ordine.
Se un giudice nell’adempimento del suo dovere deve emettere una sentenza nonostante il silenzio o l'assenza della legge specifica, gli consiglio di gettare un occhio alle leggi degli altri ducati come ad esempio quello della corte del Berry sull'argomento. Il giudice vi troverà spunti di riflessioni per non essere sottoposto alla sua sola soggettività. il giudice può anche decidere di illuminarsi ponendo una domanda pregiudiziale alla Corte Suprema Imperiale (vedere più sotto)
LA DOMANDA PREGIUDIZIALE
Un giudice che ha dei dubbi sull'interpretazione della presente carta, lo stato del diritto, la pena adeguata, ecc… può chiedere una precisazione alla Corte Suprema imperiale del regno tramite una lettera fornendo lo stato della dossier il legame nei RR del processo al procuratore d'appello che esaminerà le questioni e a sua discrezione le porterà davanti alla corte. Se la Corte è chiamata in causa dal suo procuratore, ha allora 7 giorni per emettere un parere. il parere della Corte può essere indirettamente il giudizio di prima istanza poiché se il giudice non segue il consiglio della corte nel suo verdetto, aumenteranno i rischi di revisione del suo giudizio in caso d'appello
Parte II
Codice di Procedura Penale
Art.1
Codice di Procedura Penale
I funzionari della Procedura Penale sono: il Prefetto, il Pubblico Ministero (abbreviato in PM) e il Giudice.
Il Prefetto, attraverso la collaborazione di suoi sottoposti, detti Viceprefetti (abbreviato in VP), controlla il legale svolgimento delle attività nella Repubblica. In caso di infrazione, il Prefetto o i VP segnalano il reo nell'ufficio del PM in Taverna della Repubblica, presentando le sue generalità e le prove della commissione del reato. Tali prove dovranno essere rigorosamente IG, e possono provenire da più fonti (forum1, forum2, taverne cittadine, messaggi privati); il Prefetto è tenuto a verificare la validità delle prove, con o senza indicazione da parte del PM, nei luoghi ove siano state prese. In caso di difficoltà nell'indagine in tali luoghi, il Prefetto può chiedere a chi di diritto di concedergli accesso temporaneo in essi.
Dopo il controllo sulla veridicità delle prove, il PM ha l'obbligo di verificarne la congruenza col capo d'accusa indicato. Se le prove vengono trovate valide e attinenti, il PM ha l'obbligo di aprire il processo presentando tutta la documentazione.
Il Giudice valuterà le arringhe e le requisitorie dell'imputato, del PM e dei testimoni, ed effettuerà la sentenza nella massima imparzialità di giudizio.
In caso di ammenda non estinguibile dal colpevole, il Giudice ha facoltà di convertire la pena da monetaria in detentiva, comparando un giorno di prigione al valore di 15 ducati.
Art.2
Il Patteggiamento e il Perdono
Si definiscono Patteggiamento e Perdono quegli atti per cui una persona per inesperienza, imperizia o situazioni contingenti quali emanazioni di decreti modificanti l'economia della Repubblica o di una città non debitamente pubblicizzati, decida di assolvere il proprio debito e quindi riparare al danno causato senza essere citato in Tribunale.
Comma 1
I soggetti che possono usufruire del Perdono sono tutti i minori di 20 giorni, e possono usufruire dello stesso una sola volta. Non c'è limitazione per i soggetti che vogliano usufruire del Patteggiamento, e possono usufruire dello stesso più volte (con le relative pene incrementali descritte al Comma 3)
I capi d'imputazione oggetto del decreto sono "Schiavismo" e "Frode".
Comma 2
L'iter per usufruire del Patteggiamento o del Perdono è il seguente:
a) il VP o il Prefetto inoltra la notifica al reo mediante messaggio privato
b) la scadenza per usufruire del Patteggiamento o del Perdono è pari a 48 (quarantotto) ore dalla prima comunicazione del VP o del Prefetto; in caso di rifiuto del Patteggiamento o del Perdono, oppure in caso di mancata risposta, si procederà alla giustizia ordinaria
c) il VP o il Prefetto si occuperanno delle modalità di riparazione del reato
Comma 3
Il soggetto che voglia usufruire del Perdono è tenuto a riacquistare la merce fraudolenta allo stesso prezzo della sua vendita o a rifondare i ducati di differenza tra il corrispettivo pagato e il minimo salariale imposto dalle leggi vigenti.
Il soggetto che voglia usufruire del Patteggiamento è tenuto a riacquistare la merce fraudolenta allo stesso prezzo della sua vendita o a rifondare i ducati di differenza tra il corrispettivo pagato e il minimo salariale imposto dalle leggi vigenti, inoltre ad ogni patteggiamento successivo al primo è tenuto a pagare un'ammenda di 5 ducati incrementali (l'ammenda per il secondo patteggiamento è pari a 5 ducati, per il terzo patteggiamento è pari a 10 ducati, per il quarto è pari a 15 ducati e così via).
Comma 4
In caso di processo di giustizia ordinaria già aperto e contemporanea richiesta di Patteggiamento o Perdono, il Giudice deve tener conto dell'ammissione di responsabilità dell'imputato e dare luogo a tutte le attenuanti possibili nell'emissione del giudizio.
Parte III
Codice Penale
Art.1
Schiavismo
Si definisce Schiavismo la pubblica offerta di lavoro con salario proposto inferiore al minimo imposto dalle leggi vigenti.
Non esiste differenza tra offerta di lavoro accettata o vacante.
Pena
Lo Schiavismo è punito col pagamento di un'ammenda pari a 5 (cinque) volte la differenza fra il salario proposto e il minimo imposto dalle leggi vigenti.
Eccezioni
Per il reato di Schiavismo è previsto il Perdono e il Patteggiamento.
E' consentito l'accordo tra due cittadini, precedentemente notificato al VP o al Prefetto, per un salario inferiore al minimo imposto dalle leggi vigenti.
Art.2
Disturbo dell'ordine pubblico
Si definisce Disturbo dell'ordine pubblico qualunque atto, comportamento o atteggiamento che vìoli l'integrità fisica, morale ed economica di una persona o della Repubblica. In particolare:
Comma 1
Ribellione
Si definisce Ribellione qualsiasi atto votato alla deposizione del governo di una città o della Repubblica senza precedente autorizzazione ufficiale del Doge.
Non esiste differenza tra ribellione riuscita o repressa.
Pena
La Ribellione è punita con la reclusione in prigione per i tempi massimi previsti dalla Carta dei Giudici.
Aggravanti e Attenuanti
Si definisce Ribellione aggravata l'atto di saccheggio delle casse e di abuso di potere da parte del ribelle. In tale caso, il Giudice dovrà valutare l'opportunità di condanna a morte del ribelle.
Si definisce Ribellione attenuata l'atto inconsapevole o dettato da inesperienza commesso da un personaggio minore di 7 (sette) giorni. In tale caso, la pena è la reclusione in prigione per giorni 1 (uno).
Comma 2
Furto
Si definisce Furto l'atto di sottrarre beni materiali ad una persona inconsapevole e non consenziente.
Non esiste differenza tra furto riuscito o fallito.
Pena
Il Furto è punito con la reclusione in prigione. In caso di ammissione di colpa del reo di fronte alle dichiarazioni della vittima sulla quantità e qualità di refurtiva, lo stesso ha l'obbligo di risarcirla; in caso contrario, il Giudice comminerà giorni aggiuntivi di prigione.
Comma 3
Diffamazione
Si definisce Diffamazione qualsiasi proposito pubblico atto a screditare ingiustamente e falsamente la reputazione, l'onore personale o professionale di una persona.
Pena
La Diffamazione è punita con l'obbligo per il reo d'affissione di pubbliche scuse in Taverna della Repubblica.
In caso di Diffamazione ad un nobile, il reo sarà posto alla gogna pubblica in Taverna della Repubblica.
In caso di Diffamazione ad un Funzionario Pubblico, il reo sarà posto alla gogna pubblica e fustigato in Taverna della Repubblica.
Comma 4
Appropriazione indebita
Si definisce Appropriazione indebita ogni azione atta a nuocere la gestione e la chiusura di operazioni commerciali commissionate e organizzate dalla Repubblica o da un Municipio.
Pena
L' Appropriazione indebita è punita fino al massimo della reclusione in prigione.
Comma 5
Transito non autorizzato
Si definisce Transito non autorizzato la violazione delle normative vigenti circa le modalità di viaggio e di accesso alle città sul territorio della Repubblica. Tali normative sono definite nel Decreto sui Gruppi Armati e nelle disposizioni straordinarie come "Stato di Frontiere Chiuse" o "Legge Marziale".
Pena
Il Transito non autorizzato è punito fino al massimo della reclusione in prigione.
Art.3
Frode
Si definisce frode la sottrazione volontaria alle leggi vigenti per interesse personale a scapito di altri. In particolare:
Comma 1
Contrabbando
Si definisce Contrabbando la vendita di merce in città diverse dalla residenza del reo non autorizzata dal Sindaco locale.
Pena
Il Contrabbando è punito fino al massimo dell'ammenda pari al valore di merce contrabbandata.
Comma 2
Incetta
Si definisce Incetta l’acquisto di una quantità di merce superiore a quanto contemplato dalle leggi vigenti; tali leggi possono essere Decreti della Repubblica o Ordinanze Municipali.
Sono esclusi da tale comma i cittadini che abbiano l'autorizzazione ufficiale del Doge, del Ministro competente o del Sindaco locale.
Pena
L'Incetta è punita fino al massimo della reclusione in prigione.
Eccezioni
Per il reato di Incetta è previsto il Patteggiamento e il Perdono.
Comma 3
Evasione fiscale
Si definisce Evasione fiscale il mancato pagamento delle tasse entro 30 giorni dall'emissione.
Pena
L'Evasione fiscale è punita con l'ammenda pari alla quinta parte del totale insoluto, considerata la mora maturata.
Eccezioni
Non vengono considerati evasori fiscali le persone in ritiro spirituale da prima dell'emissione delle tasse ed i soldati impegnati lontano dalla Repubblica.
Art.4
Tradimento e Alto Tradimento
Si definisce Tradimento ogni atto, omissione o proferimento esplicito e reiterato che vada contro la sicurezza, l'ordine, la giustizia e l'integrità economica della Repubblica di Genova.
Si definisce Alto Tradimento ogni atto, omissione o proferimento esplicito e reiterato commessi da un Funzionario Pubblico che vada contro la sicurezza, l'ordine, la giustizia e l'integrità economica della Repubblica di Genova. In particolare:
Comma 1
Insolvenza
Si definisce Insolvenza l'omissione nell'eseguire, entro il tempo stabilito, le pene inflitte da una sentenza del Giudice, come nel caso di pubbliche scuse.
Pena
L'Insolvenza è punita con la reclusione in prigione.
Comma 2
Abuso di potere
Si definisce Abuso di potere l'atto per cui un Funzionario pubblico procuri intenzionalmente a sè stesso o ad altri un immotivato vantaggio materiale o morale oppure arrechi intenzionalmente ad altri un danno o una punizione immeritata.
Pena
L'Abuso di potere è punito dal minimo dell'obbligo per il reo d'affissione di pubbliche scuse in Taverna della Repubblica fino al massimo della reclusione in prigione.
Comma 3
Omissione d'atti d'ufficio
Si definisce Omissione d'atti d'ufficio la mancata consegna di documenti ufficiali (esclusivamente attraverso il forum1, forum2 e i messaggi da forum, non i messaggi IG e le taverne cittadine) riguardanti ordini od esecuzioni di atti di rilevante importanza sul piano economico, sociale, militare e gestionale della Repubblica di Genova. Per "atti di rilevante importanza" si intendono tutte le comunicazioni che vadano oltre la normale routine dello svolgimento del proprio ruolo in seno alla Repubblica in tempo di pace e in condizioni economiche positive.
Le cariche pubbliche oggetto del decreto sono: il Doge, i Ministri, i Consiglieri, i Funzionari con ufficio dedicato in Consiglio, gli assistenti di Funzionari (previ indicazione al Doge di essi da parte del Funzionario), i Sindaci e chiunque sia espressamente e precedentemente indicato dal Doge.
Pena
L'Omissione d'atti d'ufficio è punita dal minimo della reclusione in prigione fino al massimo della pena capitale.[/rp]
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