Arrivo al Castello del Gran Ciambellano di Modena

Il viaggio lungo la costa era stato tranquillo.

L'insofferenza della Viscontessa per i viaggi in carrozza era stata alleviata dal tiepido sole che filtrava appena dalla tendina tirata e la vista del mare le aveva per un attimo fatto dimenticare i numerosi impegni che avrebbero soffocato le sue giornate.

Con un brusco tiro di redini accompagnati da una voce tonante, il cocchiere ordinò ai cavalli posti a tiro di fermarsi. La testa del Gran Ciambellano andò a sbattere contro la parete retrostante mentre il segretario, sedutole difronte, perse alcune delle carte che reggeva in mano vedendole volare fino a sparpagliarsi sulle imbutiture delle poltroncine e sul pavimento

“Chi è quel folle posto in cassetta? Uno zotico incapace?” la donna si massaggiò il capo cercando di rassettare l'abito e ricomporsi in vista della visita diplomatica a Genova.

“Mi auguro che per il viaggio di ritorno abbia imparato a fermarsi come si conviene”

Quando il lacchè ebbe aperto lo sportello la Viscontessa di Sermide scese dalla carrozza, seguita dal segretario. Il Castello di Savona si presentò davanti a loro ma la diplomatica non diede tempo all'uomo d'ammirarne la grandezza che già aveva intrapreso la salita della scalinata verso l'atrio principale.
Delle guardie in alta uniforme scrutarono gli ospiti prima di concedere loro il passaggio all'entrata dove vennero infine accolti da un paggio

“Avvertite chi di dovere dell'arrivo della Viscontessa Anna Iolanda Scarlett Carafa della Spina Espero di Sermide, neo Gran Ciambellano di Modena. La Contessa di Sassuolo e del Frignano dovrebbe aver già anticipato al Vostro Ciambellano della sostituzione”